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La pervivència de la nació: Catalunya 1714-2014

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La Catalogna prosegue sempre più decisa sulla via dell'indipendenza. Quest'anno, inoltre, cade il trecentesimo anniversario della caduta di Barcellona (11 settembre 1714) nelle mani delle truppe borboniche, che segnò la fine della guerra di successione spagnola dopo 14 mesi d'assedio. In seguito alla sua vittoria Filippo V di Spagna promulgò i Decreti di Nueva Planta (1716), che sancirono l'abolizione delle istituzioni catalane, prima fra tutte la Generalitat de Catalunya (Parlamento), e il divieto di usare la lingua locale, imponendo al suo posto lospagnolo. 
Questa data viene ricordata l'11 settembre con la Diada Nacional de Catalunya (o semplicemente Diada). Nata per commemorare una sconfitta, questa ricorrenza si è trasformata in una festa con la quale la comunità catalana riafferma il proprio orgoglio nazionale.
Questo spiega perchè negli ultimi anni, con la prospettiva dell'indipendenza, la Diada ha dato luogo a manifestazioni oceaniche che documentano il sostegno popolare al sogno di costituire uno stato catalano.
Com'era prevedibile, l'anniversario suddetto ha stimolato un'attività pubblicistica intensa. Uno dei libri più interessanti è La pervivència de la nació: Catalunya 1714-2014 (Ara Llibres, Barcelona 2014,  
Curato da Jordi Creus e Albert Estrada, il volume ospita scritti di vari esperti, fra Joaquim Albareda, Francesc Fontbona, Òscar Gonzàlez ed Elisenda Paluzie.
L'opera fornisce un ampio panorama della storia catalana degli ultimi tre secoli: dalla lingua al diritto, dalla storia all'economia, la storia della regione spagnola viene analizzata in maniera chiara ed esauriente. Fortemente legata nella propria identità, ma al tempo stesso aperta e cosmopolita, la Catalogna ha avuto un'evoluzione storica articolata e complessa. Oggi fa leva su questo passato per proporsi come stato indipendente.
Come abbiamo già detto a proposito della Scozia e di altri casi analoghi, crediamo che il nostro compito non sia quello di parteggiare pro o contro la Catalogna indipendente, ma di fornire una corretta informazione perché si possano capire certi fenomeni. In altri termini, cercare di contrastare la confusione indotta dalle famigerate cartine geografiche pubblicate su molti periodici italiani, dove si mettono insieme il Veneto e la Scozia, il Sudtirolo e la Corsica, i Tuareg e i separatisti fiamminghi. Dispiace dirlo, ma qualche giornalista arriva a includere in questo panorama caotico la cosiddetta "Padania", che ovviamente non ha alcuna consistenza storica, politica o linguistica. 
"La pervivència de la nació: Catalunya 1714-2014" è scritto in catalano, lingua di facile lettura per noi italiani. Inoltre contiene riassunti dei vari articoli in spagnolo e in inglese.  
Jordi Creus, giornalista e storico, dirige la rivista "Sapiens", che ha fondato nel 2002 con altre persone. Ha pubblicato numerosi libri, fra i quali "Memòria dels Pirineus" (Ara Llibres, 2004) e "Dones contra Franco" (Ara Llibres, 2007).
Albert Estrada, specialista di storia medievale, diritto e sociologia, è curatore del Gabinet Numismàtic de Catalunya del Museu Nacional d'Art de Catalunya.
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