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Dans la nasse
Dans la nasse
Il termine "nassa" indica un antico attrezzo tuttora impiegato nella pesca tradizionale. Si intitola appunto
Dans la nasse
il nuovo libro del poeta tuareg Hawad.
Nell'opera (Editions Non Lieu, Paris 2014, pp. 76, € 12,50) l'autore si concentra sull'Azawad, la regione del Mali interessata dalla dichiarazione d'indipendenza che il Mouvement National de Libération de l'Azawad (MNLA) ha diffuso il 6 aprile 2012. Un'indipendenza che nessuno stato ha riconosciuto.
Hawad cerca di trasformare la sofferenza dei Tuareg e degli altri popoli che abitano la regione nel terreno propizio per una resistenza radicata nell'immaginario individuale e nella capacità di pensare il mondo in modo diverso. La strada da fare è lunga: per percorrerla Hawad si serve della poesia.
"Dans la nasse" è una raccolta poetica con forti accenti politici, dalla quale la grandezza dello scrittore tuareg emerge in modo prepotente.
Poeta e pittore tuareg, Mahmoudan Hawad è nato nel 1950 nel Niger. Le sue poesie sono scritte in tamajaght (lingua tuareg) e tradotte dalla moglie Hélène Claudot Hawad, una delle massime esperte di cultura tuareg.
Le opere di Hawad sono state tradotte in arabo, catalano, francese, etc.
In Italia sono uscite vari volumi,
fra i quali "Il paese dilaniato. Antologia di
canti e poesie tuareg della resistenza (1980-1995)" (L'Harmattan Italia, 1996) e "Carovana della sete"
(Gallino, 2001). Lo scrittore è stato invitato in Italia per numerose manifestazioni
dedicate alla poesia, come "Napolipoesia" (Napoli, 2001) e "Il cammino delle comete" (Pistoia, 2002).
Hélène Claudot-Hawad, antropologa, lavora al Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) di Parigi.
La coppia vive ad Aix-en-Provence.
Per altre informazioni:
www.editionsnonlieu.fr
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