La musica ha sempre svolto un ruolo primario nelle culture indigene (e nelle culture in generale). Specialmente in quelle più isolate, dove certe espressioni musicali possono scomparire senza che il resto del mondo se ne accorga. Lo sa bene Sofía Abarca Fariña, autrice del libro Ríu, el canto primal de Rapa Nui, frutto dei suoi studi sui canti ancestrali di Rapa Nui (meglio nota come Isola di Pasqua). Il volume (Lom Ediciones, Santiago de Chile 2015, pp. 272, $24.72 dal sito) offre un esauriente panorama storico e sociale della tradizione orale pascuense, che costituisce una parte integrante della cultura polinesiana. Più che un testo etnomusicologico, il libro è strettamente legato alle esperienze personali dell'autrice, che da parecchi anni è impegnata nello studio e nella conservazione della cultura locale: non soltanto la musica, quindi, ma anche la scrittura rongo-rongo tipica dell'isola. In questo contesto i canti ancestrali assumono un ruolo fondamentale.Un libro importante che colma un vuoto: la cultura rapanui è remota e dimenticata, ma proprio per merita di essere conosciuta e apprezzata.Sofía Abarca Fariña, musicista e musicologa cilena, è la fondatrice di Nuku te Mango, la prima etichetta dedicata alla musica rapanui.
Per altre informazioni:
www.lom.cl
www.rapanuimusic.com