Il nuovo numero della rivista accademica "Genocide Studies International" (IX, 1, Spring 2015), realizzata dall'International Institute for Genocide and Human Rights Studies di Toronto (Canada), è dedicato al tema Ottoman Genocides of the Armenian, Assyrian, and Greek Peoples.Con questo titolo i più qualificati esperti della materia ribadiscono che nel 1915 non iniziò solamente lo sterminio sistematico del popolo armeno, ma di tutte le minoranze cristiane presenti nell'impero ottomano. Quindi anche assiri e Greci.A livello politico, purtroppo, la consueta linea negazionista che Ankara ha riaffermato nelle scorse settimane non è stata respinta facendoriferimento alla reale portata storica della tragedia, cioè includendo tutte le vittime. Al contrario, si è preferito limitare la questione al genocidio armeno, sollevando così le autorità turche dal dovere di fare i conti con l'intera tragedia.Tutto questo significa che certe lezioni del passato non hanno insegnato nulla. Gran parte di coloro -opinione pubblica e media- che avevano lamentato il lungo silenzio sul genocidio armeno sta compiendo lo stesso errore nei confronti delle altre vittime.Questo numero di "Genocide Studies International" è quindi un potente antidoto contro la disinformazione. Il fascicolo ospita saggi di Roger W. Smith ("Introduction: Ottoman Genocides of Armenians, Assyrians, and Greeks"), Robert Melson ("Contending Interpretations Concerning the Armenian Genocide: Continuity and Conspiracy, Discontinuity and Cumulative Radicalization"), Tessa Hofmann ("The Genocide against the Ottoman Armenians: German Diplomatic Correspondence and Eyewitness Testimonies"), Marc. A. Mamigonian ("Academic Denial of the Armenian Genocide in American Scholarship: Denialism as Manufactured Controversy"), David Gaunt ("The Complexity of the Assyrian Genocide") e V. T. Meichanetsidis ("The Genocide of the Greeks of the Ottoman Empire, 1913-1923: A Comprehensive Overview").
Per altre informazioni:
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