Come abbiamo già scritto più volte, la violenza sanguinaria dell'ISIS sta compiendo un vero e proprio genocidio. Si tratta di uno sterminio generalizzato che colpisce soprattutto le minoranze religiose: gli Assiri cristiani e gli Yezidi. Purtroppo, come sappiamo, i mezzi d'informazione non evidenziano tutte le tragedie nello stesso modo. Ma chi vuole informarsi correttamente ha diversi strumenti a disposizione: libri, articoli, siti, etc. Fra questi materiali spicca il recente documentario Háwar: Meine Reise in den Genozid, realizzato da Düzen Tekkal, giornalista e regista yezidi che vive in Germania. Molti accoglieranno con vivo stupore l'esistenza di un genocidio yezidi: questo conferma il ruolo negativo della stampa, che ha il potere di decidere quali tragedie meritino di essere conosciute e quali devono invece restare ignote. In ogni caso, ormai abbiamo capito che per parlare di genocidio non è necessaria una complessa congiunzione di elementi: dalla Cambogia al Ruanda, dal Biafra al Tibet, l'annientamento sistematico di un popolo è diventato una parte integrante dell'attualità. Nonostante il silenzio della stampa, la Rete e l'impegno militante di giornalisti come Düzen Tekkal sono in grado di dare visibilità alle tante tragedie che si stanno realizzando sotto i nostri occhi, mentre l'ONU e l'Unione Europea sono caratterizzate da un'inerzia colpevole. Per questo consigliamo vivamente la visione di "Háwar: Meine Reise in den Genozid", che offre numerose testimonianze dirette. Düzen Tekkal è una giornalista esperta di questioni mediorientali. Vincitrice di vari premi, ha lavorato per numerose televisioni tedesche.
Per altre informazioni:
http://duezentekkal.de