Fra il 1918 e il 1924 Martin Gusinde (1886-1969), missionario ed etnologo austriaco, fece quattro viaggi nella Terra del Fuoco, l'arcipelago situato all'estremità meridionale del Sudamerica. Durante i suoi soggiorni poté assistere alle cerimonie dei popoli indigeni e conoscere le loro culture. Inoltre fece molte fotografie, raccogliendo così una grande quantità di materiale su queste culture remote. Il libro Begegnungen auf Feuerland: Selk'nam, Yámana, Kawesqar (Hatje Cantz Verlag, Ostfildern 2015, pp. 299, € 68) contiene oltre 200 foto in bianco e nero scattate all'epoca da Gusinde. Il materiale documenta la vita quotidiana di questi popoli, alcuni dei quali sono purtroppo estinti in seguito alla feroce persecuzione dei coloni europei.Completano il volume i testi di Christine Barth, Anne Chapman, Dominique Legoupil, Marisol Palma Behnke e dello stesso Gusinde.Chi vuole conoscere meglio questa tragedia dimenticata troverà un complemento ideale nel libro "Cacciatori di indios" (Guanda, 2003) dello scrittore cileno Francisco Coloane.
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