homepage » Recensioni » The Hakkâri Massacres: Ethnic Clea...

The Hakkâri Massacres: Ethnic Cleansing by Turkey 1924-25

Finalmente i media hanno cominciato a parlare della tragedia degli Assiri, anche se in Italia, curiosamente, non li chiamano col loro nome, ma preferiscono definirli "cristiani iracheni". Speriamo comunque che questa attenzione possa smuovere i cristiani di casa nostra - intellettuali, associazioni, parrocchie, semplici fedeli, etc. - che finora si sono distinti per la loro esemplare sordità nella tragedia che tocca i loro fratelli mediorientali. 
I fatti sono ben noti: le comunità assire dell'Irak vengono perseguitate e costrette a fuggire dagli estremisti islamici dell'ISIS. La stessa sorte tocca agli Yezidi, una piccola minoranza religiosa pre-islamica composta soprattutto da kurdi.
Detto questo, è necessario ricordare che le immani sofferenze del popolo assiro non sono un dato recente, né sono iniziate in Irak. Al contrario, queste risalgono a quello che viene detto
"genocidio armeno", che in realtà fu il genocidio di tutte le minoranze cristiane dell'impero ottomano e della Turchia che ne prese il posto. Non soltanto gli Armeni, quindi, ma anche gli Assiri e i Greci del Ponto. Almeno 3.000.000 di persone morirono in quella tragedia.
Per capire gli orrori di oggi, quindi, è necessario partire da allora. Proprio perciò, contrariamente al solito, segnaliamo la seconda edizione di un libro, dato che si tratta di un'opera fondamentale per conoscere la storia assira recente, dimenticata o falsificata. Il libro in questione si intitola The Hakkâri Massacres: Ethnic Cleansing by Turkey 1924-25. L'autore è lo studioso assiro Racho Donef, che l'aveva già pubblicato nel 2009 col titolo "Massacres and Deportation of Assyrians in Northern Mesopotamia: Ethnic Cleansing by Turkey 1924-1925".
Il volume (pp. 206, pubblicato dall'autore, 2014) raccoglie una notevole quantità di documenti relativi alle stragi e alle deportazioni di assiri compiute dall'esercito turco fra il 1924 e il 1925. Altri documenti ricostruiscono la disputa territoriale fra Turchia e Irak che nacque in quel contesto. Si tratta di un'opera preziosa che colma un vuoto. 
Purtroppo il calvario del popolo assiro non è un ricordo lontano legato a quegli anni, ma continua oggi con le stragi compiute in Irak dall'ISIS (Islamic State of Iraq and Syria).  
Ovviamente la denuncia di questi stermini non deve essere confusa con una posizione ostile nei confronti della religione islamica in quanto tale. Abbiamo difeso e continueremo a difendere le minoranze musulmane minacciate, come gli Uiguri della Cina e i Rohyngia della Birmania. Non esprimiamo giudizi di merito sulle singole religioni, tutte ugualmente degne di rispetto. In alcuni casi, però, queste diventano una copertura per opprimere chi segue le altre.
Semmai, ci sembra doveroso riflettere su un dato di fatto. In quasi tutti i paesi "liberati" dall'intervento americano/occidentale - Afghanistan, Irak, Libia - i fondamentalisti musulmani più sanguinari sono cresciuti e ormai minacciano di travolgere tutti coloro che non si riconoscono nelle loro posizioni: non soltanto le minoranze religiose, ma anche gli altri musulmani. Ci pare opportuno domandarsi se si tratti di un caso o no.  
Racho Donef, nato a Istanbul, vive e lavora in Australia. Specialista del genocidio assiro, autore di saggi e libri sul tema, ha collaborato con varie istituzioni politiche australiane.
Per altre informazioni: