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Te Ara Puoro: A Journey into the World of Maori Music

La Nuova Zelanda offre un esempio unico di convivenza felice fra la cultura indigena (maori) e quella dei coloni europei (pakeha).
A livello politico i contrasti non mancano, ma i secondi, in larga maggioranza, hanno accolto la cultura dei primi facendone una parte irrinunciabile della propria. Cosa che non è accaduta negli altri stati anglofoni extraeuropei (Australia, Canada e Stati Uniti).Questo fenomeno assume particolare evidenza nella musica.
Il termine polinesiano taongo puoro indica l'insieme degli strumenti tradizionali utilizzati dai Maori: fiati e percussioni costruiti con conchiglie, legno, ossa e pietra. Alcuni imitano i suoni naturali, dal rumore del vento al canto degli uccelli. Originariamente legati alle pratiche religiose, poi usati per l'intrattenimento, questi strumenti caddero lentamente in disuso durante il processo di colonizzazione che avrebbe portato alla nascita della Nuova Zelanda (1840). I missionari, comprendendo che il significato religioso degli strumenti avrebbe ostacolato la cristianizzazione, li distrussero o li bruciarono in grande quantità. 
È stato necessario aspettare gli anni Ottanta del secolo scorso perché un artigiano bianco, Brian Flintoff, ricominciasse a costruirli. 
Ma si deve soprattutto a Nunns su questi strumenti hanno riacquistato piena dignità. Il musicista di origine anglo-scandinava li ha studiati, costruiti e suonati. Insieme al musicista maori Hirini Melbourne (1949-2003) ha inciso il disco "Te Ku Te Whe" (Rattle, 1994), che li ha reintrodotti nel panorama musicale neozelandese. Oggi li usano comunemente sia i compositori "colti" di origine europea come Martin Lodge e Gillian Whitehead che gli altri musicisti del remoto arcipelago.
Ma torniamo a Richard Nunns, tuttora molto attivo, che ha pubblicato il volume Te Ara Puoro: A Journey into the World of Maori Music (Craig Potton, Nelson 2014, pp. 176, $69.99). Il titolo significa "il cammino del suono". 
"Te Ara Puoro" racconta il suo viaggio musicale e umano alla (ri)scoperta di questi strumenti. Una strada lunga e difficile, una ricerca appassionata che l'ha messo in contatto con coloro che potevano fornirgli qualche informazione utile. In questo modo Nunns è riuscito a rimettere insieme i frammenti di una conoscenza musicale che rischiava di perdersi per sempre.
Il libro raccoglie una mole impressionante di informazioni - storiche, culturali e tecniche - che ne fanno un'opera insostituibile per chi voglia conoscere la musica tradizionale maori. L'opera, riccamente illustrata, documenta anche il cammmino artistico di Nunns, che ha inciso dischi con artisti molto eterogenei.
La Craig Potton Publishing, fondata nel 1987 dal fotografo ambientalista Craig Potton, è la principale casa editrice indipendente della Nuova Zelanda.
Richard Nunns (Napier, 1945) ha inciso numerosi dischi, fra i quali ricordiamo "Tuhonohono" (Rattle, 2000), con Judy Bailey, "Rangirua: Two Voices", con Evan Parker(Leo Records 2001), con Evan Parker, e "This Appearing World" (Rattle, 2011), con Marilyn Crispell e Jeff Henderson.
Allan Thomas (1942-2010) era Lettore in Etnomusicologia alla Victoria University di Wellington. Specialista di musiche tradizionali, aveva collaborato con Nunns alla stesura del testo.
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