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State of the World's Minorities and Indigenous Peoples 2014 Focus on Freedom from Hate

Negli ultimi tempi, in seguito a un complesso insieme di fattori sociali e politici, l'intolleranza e l'odio nei confronti delle minoranze ha raggiunto livelli davvero preoccupanti. Basti pensare alla crescita dell'estremismo islamico in alcuni paesi asiatici e africani; al successo elettorale dei partiti neofascisti in Grecia e Ungheria; alla questione palestinese, sempre più complessa e sempre più incancrenita; alla persecuzione delle minoranze cristiane (Egitto, Irak, Nigeria) e musulmane (Birmania, Cina). Perfino religioni note per la propria tolleranza, come il buddhismo e l'induismo, hanno cominciato ad assumere un atteggiamento minaccioso nei confronti delle confessioni minoritarie.
Proprio per questo il Minority Rights Group ha scelto come tema centrale del suo nuovo State of the World'S Minorities and Indigenous Peoples "Freedom from Hate" (Liberi dall'odio).  
Il prezioso rapporto annuale dell'ONG britannica sottolinea con forza che in numerose parti del mondo le minoranze linguistiche, religiose e i popoli indigeni sono oggetto di campagne denigratorie e di persecuzioni fisiche, molte delle quali poco note e trascurate dai mezzi d'informazioni. Al rapporto hanno contribuito come sempre esperti prestigiosi, fra i quali Farah Mihlar e Carolyn Stephens.
Inoltre, come sempre, la condizione di tutte le minoranze del pianeta viene analizzata sinteticamente secondo un ampio numero insieme di parametri (autonomia, diritti linguistici, etc.) 
Il rapporto può essere acquistato o scaricato gratuitamente dal sito indicato sotto.
Il Minority Rights Group International, fondato a Londra negli anni Sessanta del secolo scorso, è una delle più attive organizzazioni per la difesa delle minoranze e dei popoli indigeni.
Sul suo sito si trova anche un'ampia scelta di pubblicazioni. Il rapporto annuale suddetto viene pubblicato dal 2005; fra i temianalizzati finora, ricordiamo i mutamenti climatici (2008), le minoranze religiose (2009) e le donne (2011).
Per altre informazioni: