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Pro Armenia.
Voci ebraiche sul genocidio armeno

Ormai sembrano lontani i tempi in cui la Shoah veniva considerata una tragedia unica e irripetibile. In realtà questa idea non è del tutto scomparsa, ma ormai gli studiosi che la sostengono sono pochissimi. Per quanto riguarda in particolare l'Italia, comunque, ciò che conferma in modo definitivo questo cambiamento è il libro Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno (La Giuntina, Firenze 2015, pp. 140, € 12).
Il fatto che il volume sia stato concepito e pubblicato dalla principale casa editrice ebraica bnon lascia spazio a dubbi.
Il libro esce in un momento particolarmente significativo, dato che il 2015 segna il centenario del genocidio armeno (in realtà, questo fu il genocidio di tutte le minoranze cristiane dell'impero ottomano, quindi anche Assiri e Greci del Ponto).
Curato da Fulvio Cortese e Francesco Berti, il libro propone le testimonianze di quattro ebrei che videro coi propri occhi la furia omicida dell'esercito ottomano. La prefazione è scritta da Antonia Arslan, la studiosa padovana di origine armena nota per libri come "La masseria delle allodole" e "La strada di Smirme".
Un libro molto prezioso sotto il profilo storico, culturale e umano, un'opera che verrà ricordata.
La Giuntina, fondata nel 1980 da Daniel Vogelmann, che la dirige tuttora, offre un catalogo di grande interesse che permette di approfondire la conoscenza  della cultura ebraica in tutte le sue espressioni.  
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