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Fabrizio Bucciarelli: "Operazione Shadow Circus: La resistenza armata in Tibet 1952-1972"

Quando si parla della tragedia tibetana la nostra mente corre subito al volto sereno e sorridente del Dalai Lama, espressione fisica di una linea pacifista che le continue provocazioni di Pechino non riescono a scalfire. Ma la storia recente del Tibet, invaso dalla Cina nel 1950, comprende anche pagine meno note. Ce lo ricorda Fabrizio Bucciarelli, autore del recente libro
Operazione Shadow Circus: La resistenza armata in Tibet 1952-1972 (Mattioli 1885, Fidenza [PR], pp. 134, € 16).
Il volume racconta la storia della lotta di quella parte del popolo tibetano che optò per la resistenza armata contro l’occupazione. Nonostante i tanti appelli al mondo intero, ben pochi 
mostrarono interesse per le tragiche vicende tibetane. Solo l'India e gli Stati Uniti accettarono di sostenere la causa tibetana, forse più per calcolo politico che per vera convinzione. Ne derivò un ventennio di lotta dura, quasi ignorata dai media, che si spense nei primi anni Settanta, quando Richard Nixon decise di abbandonare i resistenti come pegno di amicizia verso una Cina in fase di riavvicinamento. Oggi molti dei vecchi combattenti tibetani vivono in esilio, ma la loro battaglia e quella del Dalai Lama continua sotto altre forme.
Un libro importante che colma un vuoto.
Fabrizio Bucciarelli, giornalista e scrittore, è membro dell’Istituto Affari Internazionali, del CESDIS e del CASD. Specializzato in temi militari e internazionali, ha pubblicato numerosi saggi storici.
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