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No Change in Sight: The Situation of Religious Minorities in post-Mubarak Egypt

Oggi più che mai, la difesa delle minoranze non deve limitarsi a quelle culturali e linguistiche, ma deve includere una rinnovata attenzione per quelle religiose.
Basti pensare alla grave situazione in cui versano quelle musulmane come gli Uiguri musulmani della Cina e i Rohyngia della Birmania, oppure quelle cristiane come gli Assiri dell'Irak e i Copti dell'Egitto. La nuova pubblicazione del Minority Rights Group, No Change in Sight: The Situation of Religious Minorities in post-Mubarak Egypt, si concentra appunto sulle minoranze religiose del paese nordafricano.
Grazie a un lavoro sul campo e a un'attenta ricerca sui giornali egiziani il rapporto mette in evidenza la crescente intolleranza della quale sono vittime le numerose minoranze religiose del paese africano: Baha'i, Copti, Testimoni di Geova, etc. La discriminazione non risparmia neanche i musulmani sciiti.   
Il fascicolo, scritto da Mohamed M. Mohieddin, denuncia la politica governativa, l'inerzia della polizia, il comportamento irresponsabile di molti organi d'informazione e l'odio religioso espresso da larghi settori della maggioranza musulmana. 
Buona parte dell'indagine è stata realizzata fra il maggio e il giugno dello scorso anno, poco prima che il presidente Morsi fosse destituito, ma la situazione è tuttora molto grave.
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