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Mano nera: Esperimenti medici e resistenza nei lager nazisti

Nonostante siano passati 69 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il sospetto che tutti i germanofoni fossero in qualche modo sostenitori del nazionalsocialismo è ancora piuttosto radicato, almeno in Italia. Niente di più falso: in molti casi la popolazione tedesca e le minoranze germanofone organizzarono una strenua resistenza alla dittatura. 
In Sudtirolo, per esempio, dove l'italianizzazione forzata imposta dal fascismo fu contrastata da iniziative popolari di vario tipo, prime fra tutte le scuole clandestine in tedesco create dall'avvocato Josef Noldin.
Un altro caso, anche questo poco noto, si verificò in Alsazia. Lungamente contesa, la regione è stata parte della Germania (1871-1918), poi della Francia (1919-1940), quindi occupata dalla Germania (1940-1945) e infine ritornata alla Francia.
Nel 1940, in seguito all'invasione tedesca, vennero aperti due campi di concentramento: Schirmeck e Natzweiler. Proprio lì un medico virologo, il dottor Eugen Haagen, cominciò a praticare 
esperimenti utilizzando gli internati come cavie, alla ricerca di un vaccino contro il tifo e altre malattie infettive. Nei due campi vennero rinchiusi anche i giovani, ancora minorenni, che facevano parte dell'organizzazione antinazista nota come Main noire/Schwarze Hand (Mano nera), fondata da Marcel Weinum nel 1940. 
Le vite di Eugen Haagen e dei giovani ribelli si incrociarono drammaticamente, dando luogo a due modelli di vita radicalmente opposti: da una parte, un uomo che aveva deciso di servire la  Germania nazista e la scienza; dall'altra, quella di alcuni adolescenti che avevano scelto di lottare per restituire la libertà alla loro terra. 
Le due storie parallele vengono ricostruite con precisione documentaria esemplare nel nuovo libro di Frediano Sessi, Mano nera: Esperimenti medici e resistenza nei lager nazisti (Marsilio, Venezia 2014, pp. 256, € 17).  
L'opera strappa all'oblio una delle tante pagine oscure della Seconda Guerra Mondiale, permettendo al lettore di comprendere il passato attraverso le storie individuali di chi l'ha vissuto, da carnefice impunito o da combattente per la libertà.
Al tempo stesso, il libro rende finalmente giustizia ai giovani della Mano Nera,confermando che nonostante le migliaia di libri dedicati alla Seconda Guerra Mondiale esistono ancora molte storie ignote che aspettano di venire alla luce.  
Frediano Sessi (Torviscosa, 1949), scrittore e saggista, ha pubblicato molte opere. Fra queste ricordiamo "Ritorno a Berlino" (Marsilio, 1993), "Dizionario della tolleranza"(Bompiani, 1995, con Paolo Collo), e "Foibe rosse" (Marsilio, 2007). Inoltre ha tradotto vari libri.
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