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Les utopies insulaires: La Corse

Il legame fra l'insularità e il concetto di utopia risale al 1516, anno in cui Thomas More (noto in Italia come Tommaso Moro) pubblicò "Utopia", il celebre testo di filosofia politica che narra di un'immaginaria società insulare. Nei secoli successivi le isole hanno stimolato scrittori e filosofi, poeti e musicisti.  
Un esempio paradigmatico ci viene offerto dalla Corsica, alla quale è dedicato il libro Les utopies insulaires: La Corse (Colonna, Ajaccio 2014, pp.
Curato da Jean-Pierre Castellani e da Jean-Jacques Colonna d'Istria, il volume contiene testi di venti autori isolani -architetti, artisti, critici letterari, giornalisti, storici, etc. -fra i quali Francis Beretti, Thierry Bernardini, Christine Bottero, Jérôme Camilly, Jean-Jacques Colonna d'Istria e Marie-Hélène Ferrandini.
Quello che ne esce è un caleidoscopio di analisi inedite e singolari, dove si alternano James Boswell, Pasquale Paoli, Jean-Jacques Rousseau, Voltaire e cento altre figure storiche legate all'isola per i motivi più diversi.
Incarnazione naturale della fortuna dionisiaca, la Corsica è là dove convergono storia, racconto e fantascienza.
Ricordi, analisi, riflessioni e idee di ogni genere sono i mille tasselli di quest'opera varia e stimolante. Una lettura particolarmente utile agli italiani che vedono nell'isola soltanto 
la meta delle  vacanze estive, senza conoscere la sua storia ricca di legami con l'Italia e con altri paesi europei. Il libro è lo strumento ideale per colmare questa lacuna.  
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