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Les Coptes d'Egypte: Discriminations et persécutions (1970-2011)

Ormai l'entusiasmo per la cosiddetta "primavera araba" che aveva interessato alcuni paesi nordafricani e mediorientali negli ultimi anni sembra un ricordo lontano. In molti casi, infatti, la scomparsa di autocrati come Gheddafi e Mubarak ha lasciato spazio all'intolleranza religiosa dei musulmani.
A farne le spese sono state soprattutto certe minoranze religiose, come i Copti dell'Egitto. La discriminazione nei loro confronti, comunque, non è una novità degli ultimi anni, ma dura da da molto tempo. 
A ricostruire questa storia sostanzialmente ignota in Europa provvede Christine Chaillot, autrice del libro Les Coptes d'Egypte. Discriminations et persécutions (1970-2011).
Il volume (L'Harmattan, [Paris] 2013, pp. 320, € 28,50) non mette in evidenza soltanto fatti e dati già riportati dalla stampa periodica, ma inquadra in maniera chiara e sistematica tanti particolari ignoti, costruendo un affresco storico prezioso e stimoalnte.
La grande maggioranza dei Copti aderisce alla Chiesa copta ortodossa, che conta almeno 12 milioni di fedeli (15% della popolazione).
Christine Chaillot, ginevrina, è una specialista del cristianesimo ortodosso. Fra le sue opere, "Vie et spiritualité des Églises orthodoxes orientales des traditions syriaque, arménienne, copte et éthiopienne" (Le Cerf, 2011). 
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