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Jazz manouche:
La discothèque idéale

Nato negli Stati Uniti come musica afroamericana, il jazz si è poi diffuso anche nel nostro continente. Non solamente perché ci ha trovato un pubblico molto ricettivo, ma anche grazie ai tanti musicisti che hanno saputo rileggerlo in chiave europea. In tale contesto ha giocato un ruolo decisivo il jazz manouche ideato dal celebre chitarrista Django Reinhardt, rom belga (pseudonimo di Jean Reinhardt, 1910-1953).
Grazie a lui il jazz divenne europeo, accogliendo influenze gitane, classiche e mitteleuropee. Il suo stile ha trovato poi numerosi eredi.
Chi vuole orientarsi in questo mondo musicale troverà lo strumento ideale nel libro Jazz manouche: La discothèque idéale (L'Harmattan, Paris 2015, pp. 142, € 16,15), dove Louis De Gouyon Matignon propone una guida discografica di 100 dischi e una galleria di 30 musicisti: dal trio Rosenberg a Biréli Lagrène, da Christian Escoudé a talenti meno noti o dimenticati.
Il libro non è utile soltanto ai musicofili, ma anche a quanti credono che gli Zingari siano soltanto un problema di ordine pubblico e non anche un popolo capace di dare un contributo culturale.
Louis De Gouyon Matignon (Parigi, 1991) è un profondo conoscitore della cultura rom. Ha pubblicato vari libri, fra i quali "Gens du voyage, je vous aime" (Michalon, 2013).
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