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Il rumore delle perle di legno

Oggi, venerdì 24 aprile 2015, si commemora in tutto il mondo il centenario del genocidio armeno (o per meglio dire, il genocidio di tutte le minoranze cristiane dell'impero ottomano, quindi anche Assiri e Greci del Ponto). Almeno tre milioni di persone vennero uccise nelle stragi ideate e realizzate dai Giovani Turchi, il partito repubblicano che voleva costruire un paese monoetnico, monoreligioso e monolinguistico.
Questa ricorrenza ci sembra il momento migliore per segnalare Il rumore delle perle di legno, il nuovo romanzo di Antonia Arslan, la celebre studiosa padovana di origine armena già nota per "La masseria delle allodole" (Rizzoli, 2004) e "La strada per Smirne" (Rizzoli, 2009). 
Il nuovo libro (Rizzoli, Milano 2015, pp. 182, € 17), che si ricongiunge alla "Masseria delle allodole", parte dalla Seconda Guerra Mondiale per arrivare fino agli anni Sessanta. Si tratta di un romanzo autobiografico, nel quale si intrecciano persone, fatti e ricordi. Come anche gli amori della protagonista, i suoi viaggi in Grecia, la scoperta della propria identità armena.
Scritto col cuore ma al tempo stesso alieno da ogni leziosità, il libro conferma le doti narrative e lo spessore culturale dell'autrice. Antonia Arslan (Padova, 1938), laureata in archeologia, ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università di Padova. Autrice di vari saggi sulla narrativa popolare, oggi dedica gran parte del proprio impegno letterario e accademico alla cultura armena. Fra le sue numerose opere ricordiamo "Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento" (CLEUP, 1977), "Il libro di Mush" (Skira, 2012) e "Il calendario dell'avvento" (Piemme, 2013).

Per altre informazioni:

www.rizzoli.eu