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Endangered Languages and New Technologies

Negli ultimi 15-20 anni lo sviluppo delle nuove tecnologie si é rivelato una prezioso alleato delle lingue che rischiano di scomparire. La possibilità di archiviare suoni e testi, così come quella di realizzare traduttori e correttori telematici, è stata accolta con grande interesse dalle associazioni, dagli studiosi e dalle amministrazioni locali che si occupano di questo tema.
Anche l'Italia è impegnata in questo senso: basti pensare alla ditta Smallcodes, fondata a Firenze da Carlo Zoli per difendere la diversità linguistica con i mezzi offerti dalle nuove tecnologie. A tale scopo realizza siti, traduttori e correttori in linea per lingue minoritarie come ladino, occitano, sardo, etc.
Su questo tema si concentra Endangered Languages and New Technologies(Cambridge University Press, Cambridge 2014, pp. 228, $99.00), curato da Mari C. Jones.
Il volume attinge a studi recenti sulle lingue minacciate di varie parti del mondo - Europa, Asia, Africa, Americhe - mettendo in evidenza quello che si sta facendo per scongiurarne la scomparsa. Al tempo stesso sottolinea che le tradizionali tecniche di documentazione non vanno abbandonate, perché combinandosi con quelle nuove possono rivelarsi molto utili. 
I saggi sono di Nicholas Ostler, Aimée Lahaussois, Sjef Barbiers, Hugh Paterson, Matt Coler, Petr Homola, Dorothee Beermann, Russell Hugo, Bernard Bel, Médéric Gasquet-Cyrus, Anthony Scott Warren, Geraint Jennings, Tjeerd de Graaf, Cor van der Meer, Lysbeth Jongbloed-Faber, Cecilia Odé e Jeffrey E. Davis.
Mari C. Jones è Lettrice di Lingua e linguistica francese all'Università di Cambridge. Fra le sue opere si ricorda "Keeping Languages Alive"
(2013, che ha curato insieme a Sarah Ogilvie.
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