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Devolution and Localism in England

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Durante gli ultimi anni i fermenti autonomistici del Regno Unito (Cornovaglia e Galles) e il separatismo scozzese hanno stimolato un vivace dibattito sul futuro della regione più grande, l'Inghilterra (130.279 kmq). In questo caso, ovviamente, si parla soltanto di decentramento  amministrativo, visto che qui non esiste nessuna diversità culturale o linguistica da tutelare. In ogni caso si tratta di un tema che merita una certa attenzione.
Chi lo vuole approfondire troverà un valido aiuto nel libro di David M. Smith ed Enid Wistrich Devolution and Localism in England (Ashgate, London 2014, pp. 134, £54.00).
Secondo gli autori la regione inglese, col suo sistema fortemente centralizzato e spesso inefficiente, rappresenta un problema che necessita di un intervento radicale. A questo scopo il libro propone alcune soluzioni -decentramento, governo regionale, regioni metropolitane, etc.- basate su analisi dettagliate.
Viene riservata particolare attenzione ai processi democratici di tipo subnazionale, che i due autori hanno studiato per molti anni.
Il libro stimola anche una riflessione più ampia. Per trasformare lo stato centralizzato in stato federale, o comunque per promuovere ampie autonomie locali, non basta che queste siano garantite soltanto alle regioni con caratteristiche culturali particolari (Cornovaglia, Galles,
Irlanda del nord e Scozia). Alcuni mutamenti, seppur adattati al contesto, devono essere introdotti anche in quelle che esprimono la cultura maggioritaria (Inghileterra).
Naturalmente non si tratta di un concetto che riguarda soltanto la Gran Bretagna. 
David M. Smith ha insegnato Sociologia alla Middlesex University. Oggi è Professore Emerito e si occupa soprattutto di politiche sociali.
Enid Wistrich ha insegnato Scienze politiche allo stesso ateneo. Si occupa prevalentemente di temi relativi al governo locale di Londra.
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