homepage » Recensioni » Decolonisation and the Pacific:
Indi...

Decolonisation and the Pacific:
Indigenous Globalisation and the Ends of Empire

L'Oceania è stata l'ultimo continente a vivere l'esperienza controversa della decolonizzazione. Molti dei suoi territori sono diventati indipendenti dopo la Seconda Guerra Mondiale: Samoa (1962), Tonga (1970), Papua Nuova Guinea (1975), Tuvalu (1978), isole Salomone (1978), Kiribati (1979), Palau (1994), etc. Per inciso, ricordiamo che molti altri (Guam, Nuova Caledonia, Polinesia "francese", Samoa "Americane", etc.) conservano lo status coloniale, seppure mascherato dietro eufemismi verbali come "territori d'oltre mare" e simili.  
Nel libro Decolonisation and the Pacific: Indigenous Globalisation and the Ends of Empire (Cambridge University Press, Cambridge 2016, pp. 268, £64.99) Tracey Banivanua Mar sottolinea che questo processo internazionale ha avuto un forte impatto sui popoli indigeni, che qui si trovano ovunque: basti pensare ai Maori Maori della Nuova Zelanda, ai popoli di Papua, ai Samoani, etc.
Secondo la studiosa, i limiti strutturali della decolonizzazione hanno messo a nudo le peculiarità storiche del colonialismo che si era affermato in questa regione, dove le potenze coloniali hanno concepito la decolonizzazione come una nuova forma di imperialismo.
Il libro dimostra che i popoli indigeni hanno fronteggiato questa situazione sviluppando una serie di legami politici e culturali che trascendevano i limiti nazionali. La decolonizzazione non appare quindi un evento storico, ma un processo fragile che continua tuttora. 
Tracey Banivanua Mar, originaria di Moala (isole Figi), è Professore associato del Dipartimento di Archeologia e Storia alla La Trobe University (Melbourne, Australia). Ha scritto fra l'altro "Violence and Colonial Dialogue: The Australian-Pacific Labor Trade" (University of Hawai'i Press, 2007) e "Writing Colonial Histories: Comparative Perspectives" (RMIT Publishing, 2000), che ha curato con Julie Evans. Si occupa in prevalenza di questioni indigene e coloniali.
Per altre informazioni:

www.cambridge.org