Oggi si parla spesso dei Kurdi, ma l'attenzione dei media si concentra su quelli che vivono in Turchia. Negli ultimi tempi, comunque, la tragica situazione siriana ha determinato una certa attenzione per la minoranza kurda di questo paese. Sostanzialmente ignorata, invece, rimane quella che vive in Iran.

Perseguitati ai tempi dello Shah Rehza Pahlevi, i Kurdi non hanno conosciuto un trattamento migliore negli anni di Khomeyni, che un giorno disse "Uccidere un kurdo non è reato".

La conferenza Justice for Iran's Kurds, che si svolgerà all'Aia (Nieuwspoort Centre, Lange Poten 10) il 29 settembre, si prefigge di colmare questo vuoto, fornendo un utile aggiornamento sulla situazione dei Kurdi che vivono in questo paese. Sono circa 6-7 milioni e sono stanziati nelle regioni occidentali confinanti con l'Irak e con la Turchia.

L'iniziativa è organizzata dall'UNPO (Unrepresented Nations and Peoples Organization) e dall'INIKHR (International Network of Iranian Kurdistan Human Rights).

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